XIX and XX century Paintings and Sculptures - II

402

Napoleone Nani
(Venezia, 1841 - Verona, 1899)

La raccolta delle mele, 1877

Olio su tela
cm. 85x49

Iscrizione parzialmente leggibile in basso a destra: [...] N. Nani 1877.

Napoleone Nani è da considerarsi uno dei capostipiti della moderna scuola pittorica veneziana, e uno dei pittori veneti di maggior prestigio di tutto il secondo Ottocento. Esauriti i fasti della grande tradizione del vedutismo settecentesco, con la fine della Repubblica e il passaggio sotto il dominio austriaco si inaugura per Venezia un periodo politicamente instabile e travagliato che terminerà soltanto con la definitiva annessione al Regno d'Italia avvenuta nel 1866. Per tutta la prima metà dell'800, quindi, i contatti e gli scambi culturali con il resto dell'Italia rimarranno limitati, e anche il più importante pittore veneziano della prima metà dell'Ottocento, Francesco Hayez, lascerà a Venezia ben poca traccia di sè. Nei primi anni Sessanta toccherà allora a un terzetto di giovani pittori quasi coetanei, Guglielmo Ciardi, Federico Zandomeneghi e Napoleone Nani il compito di agitare le ormai stagnanti acque dell'ambiente pittorico lagunare. Se Zandomeneghi e Ciardi, anche grazie al fondamentale apporto di Domenico Morelli e Michele Cammarano, entrambi attivi a Venezia in quel torno d'anni, saranno i portavoce delle rivoluzionarie teorie dei Macchiaioli toscani, Nani si farà promotore di un nuovo tipo di pittura d'interno, anti accademica e di carattere aneddotico e sentimentale, subito assimilata da molti altri pittori veneti tanto da divenire vera e propria cifra stilistica di nuovo orientamento pittorico a livello regionale. Nominato giovanissimo insegnante aggiunto all'Accademia di Belle Arti di Venezia, dove avrà tra i suoi allievi anche i poco più giovani Nono e Favretto, Nani affiancherà sempre all'attività di pittore quella di insegnante; trasferitosi a Verona nel 1873 per insegnare alla Scuola di Pittura Brenzoni, formerà pittori di assoluto livello come Alessandro Milesi o Angelo Dall'Oca Bianca. Proprio in seguito al suo trasferimento a Verona Nani si allontanerà per un certo periodo dalla pittura di genere, orientando il suo stile in direzione di un verismo più asciutto e oggettivo, di cui il dipinto che proponiamo in asta rappresenta uno dei primi e più pregevoli esempi: la scena, ambientata all'aperto, risulta epurata di ogni elemento aneddotico o didascalico; soltanto una giovane donna che ha appena colto un frutto da un albero, le cui folte fronde sono "bucate" dal fitto occhieggiare del cielo come nei dipinti, di qualche anno precedenti, dei colleghi macchiaioli. La partitura prospettica verticale è enfatizzata dall'elemento triangolare della scala appoggiata al tronco, sulla quale la giovane è colta in una posa al contempo instabile eppure aggraziatissima e naturale; l'elegante rosa antico dell'abito è magistralmente contrappuntato dalle bianche trasparenze della grembialina, dal blu carta da zucchero della pettorina, delle calze e delle righe orizzontali della gonna, mentre l'intera figura è avvolta dalle infinite gradazioni dei toni di verde del folto giardino, dal  quale, un po' appartati, fanno vezzosamente capolino due delicati papaveri rossi.
€ 15.000 / 18.000
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XIX and XX century Paintings and Sculptures - II

sat 16 April 2016