Important Forniture and Old Master Paintings - I

231

Significativo istoriato "compendiario" derutese in maiolica

Cm. 39 ø, Deruta, bottega di Giacomo Mancini, detto “el Frate”, ultimo quarto del XVI secolo.
 
Grande piatto con stretta tesa e ampio cavetto, poggiante su basso piede ad anello. Al centro è raffigurata Giuditta, in atto di reggere con la destra la spada con cui ha decapitato Oloferne, del quale stringe la testa con la sinistra; il corpo del generale è raffigurato riverso su un letto all’interno di una tenda e ai lati due alberelli chiudono la scena, che è incorniciata da una ghirlanda disposta sulla tesa. Dipinto in arancio, azzurro, giallo e con parche tracce di verde. Questo piatto (o bacile), come quello con “Europa” in questo stesso catalogo (lotto n. 232), va stilisticamente riferito ad una serie di opere, attribuibili alla bottega di Giacomo Mancini, detto “el Frate”, maggiore esponente della maiolica di Deruta, specie ad “istoriato”. Discendente da una famiglia di vasai, documentata sin dal secondo ’300, già dagli anni ’40 del ’500 egli si impone soprattutto per i suoi “istoriati”, arricchiti talvolta anche col “lustro”, che firma tra il 1541 e il 1545 (nota 1). Ma sarà dalla seconda metà del ’500 che dalla bottega del maestro inizia ad uscire una produzione, copiosa e sempre di ottima qualità tecnica, cui appartiene anche questo notevole piatto, che aderisce al nuovo stile italiano dei “bianchi” dipinti nello stile “compendiario”, in cui si compendiano sia la trama figurativa, condotta con un robusto segno di contorno, sia la tavolozza tenue e ridotta a soli tre colori. In queste opere si ama porre in evidenza, su un fondo smaltato bianchissimo e luminoso, figurine solitarie, specie di allegorie, sempre di vigoroso impianto statuario, trasferite contemporaneamente anche su targhe e pavimenti. Qui però siamo di fronte ad un vero e proprio “istoriato”, in cui è raffigurato l’episodio biblico di “Giuditta”, bella e giovane vedova ebrea, nel momento in cui l’eroina ha appena mozzato con la spada la testa di Oloferne, generale assiro che aveva posto sotto assedio la città giudea di Betulia, il cui corpo giace sul letto all’interno di una tenda da campo; stemperano i toni drammatici dell’episodio la presenza ai lati di due alberelli, di leziosa fattura decorativa, e la ghirlanda sulla tesa.
 
Carmen Ravanelli Guidotti
 
1) G. BUSTI - F. COCCHI, “Bianchi” d’Umbria, nel catalogo La maiolica italiana di stile compendiari. I bianchi, a cura di V. De Pompeis, Torino 2010, pp. 156 - 162.
€ 6.000 / 7.000
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Important Forniture and Old Master Paintings - I

fri 15 April 2016