Scultura in bronzo,
cm. 40 h.
Bibliography
Sonia Corsi, Annalisa Pezzo, Raffaello Arcangelo Salimbeni 1914-1991, catalogo della mostra, Siena, Palazzo Pubblico - Magazzini del sale, 16 aprile - 13 giugno, Archivio Artisti senesi del Novecento, Siena, 2004, pp. 122, 123, n. 178.
Ombra dell'uomo, seppure di piccolo formato, è una delle sculture più significative di Salimbeni e della sua opera di aggiornamento della scultura moderna italiana in ambito europeo. Dagli anni Cinquanta infatti Salimbeni, abbandonato lo stile espressionista della sua scultura degli anni della formazione e della guerra, che pure aveva raggiunto echi alti nell'arte italiana del tempo, come nella Statua di Lidia, 1946, segnalati dai maggiori critici quali Cesare Brandi e Roberto Salvini, intraprese un febbrile processo di rinnovamento, più avanzato degli altri scultori fiorentini del secondo dopoguerra, in dialogo con gli esempi di Germanie Richier, Alberto Giacometti e Henri Moore.
Con Moore Salimbeni entrò in contatto, e dopo la comune partecipazione alla mostra The unkown political prisoner alla Tate Gallery di Londra nel 1963, ne visitò lo studio.