Sirio Tofanari

(Firenze, 1886 - Milano, 1969)

Scultura in bronzo

cm. 35 h. (con base)

Firma sulla base: S. Tofanari.

Di formazione autodidatta, Sirio Tofanari divenne il maggior scultore tra i cosiddetti animalisti del Novecento italiano. Il suo esordio avvenne alla Biennale di Venezia del 1909 e negli anni successivi Tofanari acquisì una fama sempre più larga sul mercato europeo, cosicchè le sue opere entrarono a far parte di collezioni e musei.
Si segnalano la Tigre, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma, L'avvoltoio, Galleria d'Arte Moderna, Palazzo Pitti, Firenze, Coniglio in amore, Museo di Bruxelles, Gufi reali, Museo di Barcellona, La nutria, Museo di San Francisco, e due gruppi con Orsa e orsacchiotto e Due asinelli alla Galleria d'Arte Moderna di Milano. Tofanari si trasferì da Firenze a Milano, ove continuò la sua attività dedicandosi soprattutto alla scultura in bronzo. La sua tecnica di rinettatura e cesello dei bronzi dopo la fusione rende le sue sculture particolarmente raffinate e differenzia le fusioni coeve dalle tarde repliche post-mortem, ben più sciatte. Nel 1992 tre sue sculture sono state esposte alla mostra Scultura italiana del primo Novecento a Mesola, Ferrara.
Bibliografia di riferimento
Vincenzo Vicario, Gli scultori italiani dal Neoclassico al Liberty, Lodi, 1994, vol. II, pp. 1037-1038.