Caleidoscopio - colori in liberta' dal futurismo all'astrazione

Caleidoscopio - colori in liberta' dal futurismo all'astrazione - Mostre

CALEIDOSCOPIO

COLORI IN LIBERTÁ DAL FUTURISMO ALL’ASTRAZIONE

23 dicembre 2018 - 10 gennaio 2019  

Il colore è il tema dominante della tradizionale mostra di fine anno di Farsettiarte a Cortina d’Ampezzo. A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, in particolare con gli esponenti dell’Impressionismo, i pittori hanno attribuito un’importanza crescente ai colori, mettendo in secondo piano gli altri elementi, quali il disegno, la simmetria, la prospettiva o la verosimiglianza. Sintomatica è la definizione data da Maurice Denis, secondo il quale un quadro è “una superficie coperta da colori disposti in un certo ordine”. Lo stesso Henri Matisse ha più volte dichiarato che “il quadro è fatto dalla combinazione di superfici variamente colorate”. Nel corso dei secoli sono stati numerosi gli artisti e i movimenti che hanno saputo utilizzare al meglio i colori: dalle scintillanti superfici dorate dei mosaici bizantini ai ricchi affreschi scenografici di Giambattista Tiepolo, dalle spettacolari nature morte di frutta e fiori dei fiamminghi del Gouden Eeuw (il secolo d’oro olandese) alla fastosa opulenza dei maestri veneti del Cinquecento. Alla fine dell’Ottocento gli studi scientifici di fisica, medicina e ottica, che hanno portato all’invenzione della fotografia e del cinematografo, hanno ampliato e approfondito le conoscenze sugli effetti della luce sulla realtà, la scomposizione dei colori e la loro percezione da parte dell’occhio umano. Negli artisti del Novecento, grazie anche all’uso di nuovi materiali e tecniche pittoriche innovative, le potenzialità dei colori sono state ulteriormente sfruttate, tanto da assumere un ruolo sempre maggiore, fino a diventare i soli e unici protagonisti con la nascita dell’astrattismo ad opera di Vassily Kandinsky. Il primo nucleo di opere comprende alcuni dei maggiori esponenti del Futurismo, movimento che ha basato il proprio credo estetico su due elementi: Dinamismo e Colore. L’esempio più evidente di questa sensibilità è dato dalle quattro tempere su carta applicate su tela dipinte da Giacomo Balla tre il 1925 ed il 1929, dalle linee energiche e cariche di forza, ma soprattutto dai colori squillanti e sgargianti, che infondono movimento a tutta la composizione. Lo stesso artista ha dichiarato: “la pittura futurista italiana, essendo e dovendo essere sempre più un’esplosione di colore non può essere che giocondissima, audace, aerea, elettricamente lavata di bianco, dinamica, violenta, interventista. Altrettanto paradigmatiche le tre composizioni di Fortunato Depero, che dimostrano la sua straordinaria e felice fantasia creativa. Il suo ricco e variegato universo fantastico è popolato da strani esseri colorati, in parte umani, in parte animali od oggetti animati, che vivono e si muovono in spazi irreali, creando danze e coreografie del tutto particolari. Un’ampia sezione è dedicata alle opere astratte, dove è più evidente la scelta dell’autore di abbandonare ogni riferimento alla realtà per dare sfogo alla propria creatività, sia privilegiando le linee geometriche, sia dando ai colori totale e assoluta libertà. Si potranno ammirare, tra le altre, importanti testimonianze dell’arte di Carla Accardi, Nicola De Maria, Piero Dorazio, Mauro Reggiani, Atanasio Soldati e Tancredi. Segnaliamo inoltre due gouache su cartoncino di Sol LeWitt, del 2003, con la sua tipica calligrafia simbolica. Un discorso particolare va fatto infine per quegli artisti che hanno approfondito gli effetti della luce sulla materia ed i colori e sulla percezione di questi da parte degli spettatori. Il primo esempio, in mostra, è Enrico Castellani, famoso per le sue estroflessioni. Egli dipinge le tele in maniera uniforme, ma con una serie di supporti crea delle variazioni nella profondità dell’opera in modo tale da creare differenti effetti luminosi, ora rigorosamente geometrici e simmetrici, ora più liberi e informali. Non solo, ma questi riflessi della luce sulla superficie e l’alternarsi delle zone in ombra variano d’intensità anche in base al punto di vista dello spettatore, che ogni volta scopre nuovi e sorprendenti effetti. Questo procedimento viene seguito in maniera molto simile da Agostino Bonalumi, anche se l’artista preferisce estroflessioni più ampie e articolate. Il terzo esempio è dato dalle opere di Getulio Alviani, noto per le sue creazioni in alluminio, un materiale particolare che assume innumerevoli riflessi a seconda di come viene colpito dalla luce e a seconda del punto di vista da cui è osservato.  

Galleria Farsettiarte - Cortina d’Ampezzo (BL),

Largo delle Poste (piano rialzato) - Tel. 0436 860669

23 dicembre 2018 – 10 gennaio 2019

Orario: 10.00 – 13.00 e 16.00 – 19.30 (festivi compresi)

www.farsettiarte.it – info@farsettiarte.it cortina@farsettiarte.it