Pio Tarantini

(Torchiarolo (Br), 1950)

Stampa lambda su dibond e plexiglass, ed. 1/5

cm. 100x70

Firma al verso, entro etichetta Fotografia Italiana con dati dell'opera: Pio Tarantini.

Il Passato e i pensieri è il lavoro che Pio Tarantini realizza nel 1985 dedicato al tempo e alla memoria: una memoria personale che però spesso si intreccia con momenti ed eventi pubblici. Nel suo ritorno visionario al passato l’autore si serve a volte di stratificazioni visive ottenute con il metodo della sovrimpressione dello stesso fotogramma. Lo stesso passato ritorna invece altre volte attraverso limpidi fotogrammi che lo evocano, presentati sia singolarmente sia per mezzo di una sequenza unitaria di 36 fotogrammi, quelli corrispondenti a un rullino 35 mm, in cui scorrono e si legano frammenti personali, eventi pubblici, dettagli e vedute più ampie di paesaggi e persone. Su questo tema l’autore ha continuato a indagare, nel corso anche degli anni successivi, inserendo nuove immagini in altri progetti. Il titolo è un omaggio alla famosa opera letteraria dello scrittore ottocentesco russo Aleksandr Herzen, una autobiografia in cui si dà ampio risalto agli aspetti storico-sociali della Russia di quei tempi.
 
Nato nel 1950 a Torchiarolo, nel Salento, Pio Tarantini ha studiato Scienze Politiche all’Università Statale di Milano dove si è trasferito nel 1973. La sua prima mostra su temi sociali e ambientali ha luogo a Brindisi nel 1972; a Milano, negli anni Settanta, approfondisce i suoi interessi letterari e cinematografici e fotograficamente pratica una ricerca eclettica in cui convivono aspetti più documentari con esperimenti legati alle arti figurative tradizionali. In questo ambito comincia la sua ricerca sul “mosso” in fotografia, che proseguirà lungo tutto il suo percorso artistico. Nei primi anni Ottanta espone i suoi primi lavori a colori su alcuni aspetti artistici, compresi quelli minori, del Salento. Nel 1985 realizza gran parte del suo importante lavoro sulla memoria e sul tempo Il passato e i pensieri. Negli stessi anni apre a Milano la galleria La Camera Chiara e comincia a scrivere di fotografia; in questa veste collabora come giornalista-critico con diverse pubblicazioni. Ha insegnato Linguaggio Fotografico e Storia della Fotografia presso il centro R. Bauer (ex-Umanitaria) di Milano, e dal 1995 insegna Fenomenologia degli Stili presso la sede milanese dell’Istituto Europeo di Design. Ha partecipato al progetto sui beni architettonici e ambientali (Archivio dello Spazio) della Provincia di Milano (1987-1997).
I suoi lavori sono stati esposti dal 1982 in gallerie private e sedi pubbliche in Italia e all’estero e su di essi sono stati scritti saggi e articoli da parte di molti tra i maggiori critici e giornalisti d’arte italiani. In ambito saggistico ha pubblicato i volumi Fotografia. Elementi fondamentali di linguaggio, storia, stile (2011) e Fotografia araba fenice (2014). Collabora con molte testate dell’ambito culturale e artistico e dal 2019 dirige la rivista semestrale FC FOTOGRAFIA E[È] CULTURA da lui ideata.