Una Collezione Fiorentina di Disegni Antichi, alcuni già Collezione Luigi Grassi - I

184

Ludovico Carracci
(Bologna, 1555 - 1619)

Romolo e Remo allattati dalla lupa, 1590 ca.

Inchiostro, matita, bistro e biacca su carta
mm. 260x287

Marchio Lugt n. 4465: marchio Collezione GM.
Filigrana raffigurante  una testa coronata con una P sottostante.

Storia
Collezione Angelo De Gubernatis, Firenze - Roma;
Collezione Luigi Grassi, Roma;
Collezione privata, Firenze

L'attribuzione è stata confermata verbalmente da Denis Mahon.
Attestato di libera circolazione.

Bibliografia
Luigi Grassi, I luoghi determinati nella vicenda critica dei Carracci e i disegni realtivi al fregio di Palazzo Magnani, in Studi in onore di Giulio Carlo Argan 1, Roma 1984, p. 218;
Il disegno come genesi della pittura, a cura di Pier Paolo Quieto, prefazione di Denis Mahon, saggi di Anna Forlani Tempesti, Concetto Nicosia e Pier Paolo Quieto, Edifir Edizioni, Firenze, 2004, pp. 110, 111, 369-370.

"[...] Il foglio della presente Raccolta, già di Collezione Grassi, è uno studio per l'affresco di medesimo soggetto eseguito nel Palazzo del senatore Lorenzo Magnani a Bologna. La committenza ai Carracci di questo grande fregio ornamentale con le Storie di Romolo e Remo dovette cadere agli inizi del nono decennio del Cinquecento, come riporta l’iscrizione sul camino del salone d'onore al piano nobile e ribadisce il Malvasia, che data il fregio a qualche anno dopo il 1590. La decorazione a fresco illustra in quattordici riquadri le storie della fondazione di Roma, derivate da Plutarco e Tito Livio nelle quali, come riportano le fonti, Ludovico, Agostino ed Annibale si alternarono e collaborarono sia per l'invenzione che per l'esecuzione dell’immane lavoro. Due disegni relativi al riquadro con Romolo e Remo allattati dalla lupa conservati uno presso la Fondazione Giorgio Cini, già in Collezione Certani Bologna, l'altro proveniente dalla Collezione del Duca di Modena ed ora al Cabinet des Dessins del Louvre, mostrano l'iter dello svolgersi dell'idea per l'esecuzione definitiva dell'affresco. Il terzo disegno, qui presentato, parrebbe la rappresentazione di un progetto già più definito, seppur non completato nella parte destra del riguardante e nelle figure di contorno che, del resto, non appaiono nemmeno negli altri fogli. Da un esame di questi tre fogli esistenti, si può pensare che, cronologicamente, il disegno del Louvre, di mano di Annibale secondo la critica, sia probabilmente una prima idea per l’affresco, poiché evidenzia alcune differenze rispetto alla realizzazione finale: la lupa è accucciata e non stante, diversa è la posizione dei gemelli, la figura del servo che si allontana è riproposta nell'opera affrescata quasi sullo sfondo in termini molto ridotti. Il disegno della Fondazione Cini, attribuito da Volpe a Ludovico, raffigurante la sola lupa, stante e non più accovacciata, potrebbe essere, come suggerisce Anna Stanzani (1989) una variazione posteriore sul tema, forse richiesta dal committente stesso anche al fine di una maggior aderenza al modello antico o per una maggior enfatizzazione del simbolo dell'Urbe, ...un omaggio al potere romano da cui deriva direttamente l’investitura senatoriale.... Del foglio qui in esame, Luigi Grassi in Studi in onore di Giulio Carlo Argan (1984) avanzava l'attribuzione alla mano di Ludovico: ...Il ductus lineare non ha la sveltezza o il far di macchia pre-guercinesco che distinguono il disegno Cini: ma nel foglio che qui presento le linee che demarcano la composizione, i contorni ora molto sottili, ora qua e là penetranti e funzionalmente espressivi, rispetto ai campi e zone ombreggiati più o meno in trasparenza, richiamano momenti e aspetti della differenziata grafia ludovichiana... [...]. Mi sembra pertanto di poter pienamente condividere e ribadire le affermazioni del Prof. Grassi, e ragionevolmente dedurre che il disegno sia coevo all’esecuzione dell'opera di palazzo Magnani e da attribuirsi alla mano di Ludovico. A conforto di questa tesi posso aggiungere che Sir Denis Mahon, avendo avuto recentemente l’occasione di analizzare il disegno ha convenuto sull’attribuzione a Ludovico. Vi è poi inoltre da aggiungere che, dalle analisi effettuate, la carta è risultata essere tipica di manifattura cinquecentesca e che la filigrana è anch'essa compatibile con opere di quel periodo".
P.P.Q.
 
Bibliografia di riferimento:

Bellori G.B., Le vite de pittori, Roma, 1672;
Malvasia C.C., Felsina Pittrice. Vita de pittori bolognesi, Bologna, 1678;
Oretti M., Notizie de pittori, scultori ed architetti bolognesi e forestici di sua scuola, 1760-86;
Lanzi L., Storia pittorica dell'Italia, Bassano, 1789;
Baldinucci F., Notizie de professori del disegno, Firenze, 1846;
Longhi R., Momenti della pittura bolognese, in Archiginnasio XXX, 1935;
Bodmer H., Ludovico Carracci, Burg B. Magdebourg, 1939;
Ragghianti C.L., I Carracci e la critica d’arte, La cultura XII, 1933;
Venturi A., Storia dell’arte italiana parte VII, Milano, 1934;
Cavalli G., Mostra dei Carracci, Bologna, 1956;
Mahon D., Mostra dei Carracci, Catalogo dei disegni, Bologna, 1963;
Ottani Cavina A., Gli affreschi dei Carracci in Palazzo Fava, Bologna, 1966;
Volpe C., Il fregio dei Carracci e i dipinti di Palazzo Magnani in Bologna, Bologna, 1972;
Boschloo A.W.A., Paesaggio di Annibale, Lupa di Ludovico, Aia, 1974; Volpe C., Sugli inizi di Ludovico Carracci, in Paragone, 1976;
De Grazia D., Le stampe dei Carracci, Catalogo, Bologna, 1984;
Brogi A., Il fregio dei Carracci con Storie di Romolo e Remo nel salone di Palazzo Magnani, in Il Credito Romagnolo fra storia, arte e tradizione, Bologna, 1985;
Ottani Cavina A., Annibale Carracci e la lupa di Palazzo Magnani, in Les Carraches et les décors profanes, Roma, 1986;
Ottani Cavina A., Annibale Carracci e la lupa di Palazzo Magnani, Roma, 1988;
Emiliani A., Le storie di Romolo e Remo di Ludovico Agostino Annibale Carracci, in Palazzo Magnani a Bologna, Bologna, 1989;
Stanzani A., Un committente e tre pittori della Bologna del 1590, in Le storie di Romolo e Remo di Ludovico Agostino Annibale Carracci, Bologna, 1989;
Emiliani A., Ludovico Carracci, Bologna, 1993;
Ottani Cavina A., Il classicismo Medioevo Rinascimento Barocco, in Atti del Colloquio Cesare Gnudi, Bologna, 1993;
Benati D. et al, The drawings of Annibale Carracci, catalogo della mostra, National Gallery of Art, Washington, 1999.
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mer 9 - gio 10 Aprile 2014
Prato