Una Collezione Fiorentina di Disegni Antichi, alcuni già Collezione Luigi Grassi - I

182

Annibale Carracci
(Bologna, 1560 - 1609)

Studio per figura maschile stante vista di schiena, 1598 ca.

Sanguigna su carta
mm. 517x270

Marchio Collezione GM: marchio Lugt n. 2184: marchio Lugt n. 1710.
Filigrana assente.

Storia
Collezione J. Richardson senior, Londra;
Collezione Marquis de Lagory, Aix an Provence;
Collezione privata, Firenze

L'attribuzione è stata confermata verbalmente da Denis Mahon.
Attestato di libera circolazione.

Bibliografia
Il disegno come genesi della pittura, a cura di Pier Paolo Quieto, prefazione di Denis Mahon, saggi di Anna Forlani Tempesti, Concetto Nicosia e Pier Paolo Quieto, Edifir Edizioni, Firenze, 2004, pp. 220, 221.

"[...] Questo disegno, forse per un Telamonio, realizzato con segno leggero sulla consueta carta cilestrina, evidenzia l’anatomia di un corpo possente, probabile preludio alla realizzazione dei “Giganti” per la Galleria Farnese, ed è senza dubbio di mano di Annibale, come ci riferisce anche Sir Denis Mahon che ci conforta con una sua comunicazione orale, dopo aver esaminato il disegno. Una figura nella medesima postura compare anche nel riquadro “Il Ratto delle Sabine” di Ludovico nel ciclo delle “Storie di Romolo e Remo” in Palazzo Magnani a Bologna. Il foglio fece parte della Collezione Richardson, artista e connoisseur settecentesco, la cui collezione fu dispersa in un’asta battuta a Londra nel 1747. Successivamente a questa data fu acquistato dal Marquis de Lagoy, come ci mostrano i marchi di collezione, posti alla base del disegno, che testimoniano l’iter di questi passaggi. È noto come Richardson enumerasse nella sua collezione molti disegni dei Carracci e, fra gli altri, questo ch’è databile intorno al 1598. Questo studio presenta nel tratto ombre e contorni modulati, uniti e suggeriti da un tratteggio finissimo e leggero, dove il segno si accentua in modo determinante laddove occorra, per donare quello scatto all’immagine che è proprio della vitalità di Annibale. Anche qui, come sempre, il Maestro considera il foglio disegnato non più solo come primo passo verso un risultato che si ottiene con una serie di progetti, bensì come un momento creativo autonomo, che si differenzia dall’opera finale solo per la diversità dei materiali usati. Annibale anche in questo disegno ottimizza il significato di natura, donando un’impressione di luce e di aria in una monumentalità assoluta […]".
P.P.Q.
 
Bibliografia di riferimento
Cavalli G., Mostra dei Carracci, Bologna, 1956;
Volpe C., Disegni dei Carracci al Louvre, in Arte antica e moderna, 17, 1962;
Mahon D., Mostra dei Carracci Catalogo dei disegni, Bologna 1963; Ottani Cavina A., Gli affreschi dei Carracci in Palazzo Fava, Bologna, 1966;
Volpe C., Il fregio dei Carracci e i dipinti di Palazzo Magnani in Bologna, Bologna, 1972;
Boschloo A.W.A., Paesaggio di Annibale, Lupa di Ludovico, Aia, 1974; Malafarina G., L’opera completa di A. Carracci, Milano, 1976;
Grassi L., I luoghi determinanti nella vicenda critica dei Carracci e i disegni relativi al fregio di Palazzo Magnani, in Studi in onore di Giulio Carlo Argan, 1, Roma, 1984;
Emiliani E., Le storie di Romolo e Remo di Ludovico Agostino Annibale Carracci, Bologna, 1988;
Stanzani A., Un committente e tre pittori della Bologna del 1590, in Le storie di Romolo e Remo di Ludovico Agostino Annibale Carracci, Bologna, 1988;
Dampsey C., Annibale Carracci. La Galleria Farnese, Roma, 1995;
Benati D. et al, The drawings of Annibale Carracci, catalogo della mostra, National Gallery of Art, Washingtom, 1999.
€ 12.000 / 16.000
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mer 9 - gio 10 Aprile 2014
Prato