Dipinti e Sculture del XIX e XX secolo - II

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Pierre Puvis de Chavannes
(Lione, 1824 - Parigi, 1898)

Studio per «Pescatore sulla barca»

Carboncino su carta
cm. 17,8x11,3

Timbro dell'atelier in basso al centro: P.P.C.

Bibliografia
Marco Fagioli, Francesca Marini, Descrivere o narrare: disegni francesi tra naturalismo e simbolismo, dalla collana «Quaderni del Novecento», n. 6, Aión Edizioni, Firenze, 2004, pp. 62, 63, 118, n. 9.

Un artista ha segnato con la sua influenza determinante la storia dell'arte della fine dell'Ottocento e dell'inizio del Novecento. Nell'intera Europa e in America. Il suo nome non è stato dimenticato [...]. Si tratta di un pittore francese, Pierre Puvis de Chavannes, che visse dal 1824 al 1898 (Serge Lemoine, Il creatore, in Da Puvis de Chavannes a Matisse e Picasso. Verso l'arte moderna, Venezia, 2002, p. 17). Era nato a Lione da una delle migliori famiglie della città. In ottemperanza al ceto sociale dal quale proveniva, Puvis de Chavannes era stato avviato agli studi classici ma, divenuto adulto, aveva optato per la pittura come professione. Presa questa decisione Puvis era passato dai migliori atelier di Parigi. Delacroix, Scheffer, Couture e poi soprattutto Chassériau, che gli lascerà un indirizzo destinato a perdurare più degli altri. È intorno ai trent'anni che Puvis de Chavannes consolidava la passione per la pittura, decorando la sala da pranzo della residenza di campagna di suo fratello con Le quattro stagioni e Il ritorno del Figliol prodigo. Dopo aver più volte provato ad avere accesso ai Salon che si tenevano a Parigi, e dopo la prima ammissione ampiamente criticata, con i pannelli intitolati Pace e Guerra, otteneva il primo successo nel 1861 e avviava il componimento di un ciclo a cui si aggiungeranno, nel 1863, Il riposo e Il lavoro, nel 1865 Ave Picardia nutrix e infine, quindici anni dopo, Ludus pro patria. Si trattava del primo ciclo allegorico intrapreso dall'artista che si sarebbe distinto in seguito in questo genere artistico, portando a termine interi cicli decorativi per molti dei luoghi più rappresentativi di città quali Parigi, dove avrebbe compiuto la decorazione dell'Hôtel de Ville (1887-1894) e del Panthéon, con le storie della vita di Santa Genoveffa, svolte in due momenti diversi, tra il 1874-1878 e 1893-1898, Marsiglia, Poitiers, dove avrebbe lavorato all'Hôtel de Ville, Rouen, dove avrebbe decorato il museo cittadino (1888-1891), Boston, dove sarebbe stato chiamato a decorare la Biblioteca Pubblica, e poi Lione, dove avrebbe svolto la decorazione dello scalone del museo cittadino. Cominciata nel 1884 e terminata nel 1886, la decorazione del Museo di Lione rappresentava un'ampia allegoria composta da Il bosco sacro caro alle arti e alle Muse, la Visione antica e l’Ispirazione cristiana, e poi la raffigurazione de Il Reno e La Saona. Il tema affrontato a Lione sarebbe poi stato sviluppato ulteriormente da Puvis de Chavannes nella grande decorazione dell’anfiteatro della Sorbonne a Parigi, affrontata tra il 1886 e il 1889. La massiccia presenza di ampie e complesse tematiche negli edifici istituzionali delle maggiori città francesi sancì definitivamente la fama di Puvis de Chavannes, che studiò attentamente ciascuna di questa decorazioni producendo un’ampia messe di studi preparatori con tecniche e supporti diversi, carta, cartone, tela, sperimentando composizioni di gruppi, colori, singole forme e figure. Questi studi costituiscono un repertorio da cui l’artista attinse in moment diversi e per destinazioni diverse nel corso di tutta la vita, creando ogni volta nuovi risultati, trasponendo singole parti o ulteriori interpretazioni dai cicli decorativi ai singoli dipinti, o viceversa. Senza tralasciare la sofisticata interpretazione dei soggetti, contestualmente alla creazione delle decorazioni per dimore e palazzi istituzionali, Puvis de Chavannes completava tele di formato minore nelle quali mostrava, forse meno velatamente, la profonda comprensione di fenomeni artistici e intellettuali contemporanei, come lo svilupparsi del Simbolismo. Puvis de Chavannes morì a Parigi il 24 ottobre 1898. Il disegno rappresenta, entro un rettangolo che ne definisce lo specchio della composizione, un uomo di spalle in piedi su una barca, mentre sta facendo forza sulle gambe con un lungo remo. Sullo sfondo, oltre l’acqua accennata con brevi tratti, si riconosce il profilo di alcune case e poi, in lontananza, quello delle montagne. Si tratta verosimilmente di una delle prime idee approntate dall’artista per Le pauvre pêcheur, esposto da Puvis de Chavannes al Salon del 1881. Sebbene la versione finale del dipinto sia lontana dallo schizzo sia per la posa del pescatore che nel quadro appare di fronte, che per lo sfondo spoglio del dipinto, il disegno è associabile piuttosto con molti degli schizzi preparatori pubblicati in relazione all’opera.
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Dipinti e Sculture del XIX e XX secolo - II

sab 27 Ottobre 2012
Prato