Medardo Rosso

(Torino, 1858 - Milano, 1928)

Fotografia all'albumina

cm. 10,5x7

Dedica e firma in basso a destra: A mes amis / monsieur et madame / Duchat / respecteusement / l'auteur offre / M. Rosso.

Gavroche (titolo usato per la prima volta in Le petit quotidien, 1886) o Il birichino, come Rosso lo chiamava nelle lettere a Felice Cameroni, realizzato nel 1882, è una delle opere più famose di Medardo Rosso: si tratterebbe del ritratto del giovane aiuto dello scultore, Bustelli, che ride guardando uno spettacolo di pupazzi improvvisato nello studio del maestro. La scultura qui fotografata, avendo il busto parzialmente tagliato, sarebbe la seconda versione del Gavroche, già documentata in una foto del 1890 (si veda in Paola Mola, Fabio Vittucci, 2009, pp. 58, 336).
La foto, con il panno dietro e la scultura posta sul coperchio di un orcio, è tipica del Rosso che, come è noto, amava mettere in scena le proprie sculture, e utilizzava le fotografie come strumento linguistico ed espressivo del proprio lavoro (si veda a questo proposito la letteratura critica, con i contributi di Caramel, Lista, Mola).
La foto pare databile al 1890, come gran parte delle lettere a Gustave Duchat, con le quali è stata conservata. Sebbene questa fotografia non presenti certe arditezze di ritaglio obliquo e scontorno, tipiche di Rosso fotografo, come documentano numerosi esempi di foto dell'Ecce puer, La portinaia, La femme à la voilette, Bookmaker, che hanno fatto parlare di Rosso prefuturista, e si inquadri invece ancora nel tipo di fotografia più tradizionale, come quella con Carne altrui (Chair à plaisir) e la Pietà di Michelangelo, già della Collection Rouart, va detto che la messa in scena con la scultura e il drappo sembra ancora rimandare a una cultura visiva tipica della Scapigliatura letteraria.
Bibliografia relativa alla scultura:
Mino Borghi, Medardo Rosso, prefazione di G. Papini, Milano, 1950, p. 63, n. 7:
Margaret Scolari Barr, Medardo Rosso, New York, Museum of Modern Art, 1963, p. 14;
Marco Fagioli, Medardo Rosso, Catalogo delle sculture, Firenze, 1993, pp. 48-50, n. 6;
Medardo Rosso, curated by Luciano Caramel, London, Whitechapel Art Gallery, 1994, pp. 14, 15, nn. 2, 3, 4;
Harry Cooper, Sharon Hecker, Medardo Rosso. Second Impressions, Yale University Press - Harvard University Art Museum, New Haven London - Cambridge, Massachusetts, 2003-2004, p. 32, fig. 20;
Paola Mola, Fabio Vittucci, Medardo Rosso, catalogo ragionato della scultura, Milano, Museo Medardo Rosso, 2009, pp. 58-65.