Importanti Arredi, Maioliche, Sculture e Dipinti Antichi

225

Arrigo Licinio
(Venezia, documentato dal 1512 al 1551)

Ritratto di dama con libro, 1530

Olio su tela
cm. 95x84,5

Iscrizione in basso a sinistra sul plinto marmoreo: "AP MDXXX". Al verso sul telaio: timbro con aquila austro-ungarica a due teste della dogana di Praga.

Storia
Collezione von Lanna, Praga:
Galleria Cassirer. Berlino;
Galleria Lorenzelli, Bergamo;
Collezione privata

Restauri.
Bibliografia:
Luisa Vertova, Bernardino Licinio, in Pittori bergamaschi, Poligrafiche Bolis, Bergamo, 1975, p. 429, n. 94;
Labirinti del cuore. Giorgione e le stagioni del sentimento tra Venezia e Roma, a cura di Enrico Maria dal Pozzolo, Arte'm, Napoli, 2017, p. 244, n. II.1.13.
Dipinto di forte presenza psicologica e insieme ampia costruzione compositiva, questo Ritratto di dama con libro a mezzo busto si pone ai livelli più alti della ritrattistica aristocratica della prima metà del Cinquecento veneto. È stato segnalato che il "ricercato copricapo a riccioli" indossato dalla ritrattata è molto vicino a quello della Gentildonna in veste di Lucrezia, ora alla National Gallery di Londra, uno dei capolavori di Lorenzo Lotto ritenuto del 1533 ca., e testimonia una cultura figurativa prossima a quella di Giorgione, Palma il Vecchio e Tiziano. Attribuito a Bernardino Licinio (1485 ca. - 1550 ca.) e pubblicato da Luisa Vertova nella sua monografia dedicata al pittore (I pittori bergamaschi, 1975) è stato da lei assegnato alla mano del fratello di Bernardino, Arrigo Licinio (Venezia, documentato dal 1512 al 1551), stretto collaboratore in molte opere di Bernardino come la Santa Margherita, Lucia e Caterina d'Alessandria, 1530, Rovigo (Vertova, 1975, p. 432, n. 108), e la pala nella chiesa di San Lorenzo a Saletto di Montagnana del 1535 (Dal Pozzolo, 1996, pp. 211, 212). L'ipotesi della Vertova sarebbe confermata dalla scritta sul plinto di marmo "A.P. MDXXX", interpretata appunto come firma di Arrigo e data di esecuzione (Arrigo Pinxit - 1530). L'identificazione dell'effigiata suggerita da Von Hadeln (Vertova, 1975) come Ippolita Sforza Bentivoglio, figlia di Carlo Sforza e moglie di Alessandro Bentivoglio, è stata respinta in quanto la fisionomia non corrisponderebbe a quella tradizionalmente riscontrata. Al di là dell'esatta definizione dell'autore questo ritratto è senza dubbio un dipinto di alta rilevanza e un esempio eccellente del ritratto veneto rinascimentale, senza alcun dubbio realizzato nello studio di Bernardino. La tela si trovava nella raccolta von Lanna di Praga, passata nel 1929 alla Galleria Cassirer di Berlino, come Bernardino Licinio.
€ 90.000 / 120.000
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ven 19 Aprile 2024
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