Comunicazione scritta di Daniele Benati, in data 6 marzo 2005 (in fotocopia).
Lievi restauri.
Allievo di Guido Reni, il Gessi si caratterizza per "la morbidezza delle pennellate e la brillantezza della gamma cromatica" che attenua gli elementi di naturalismo presenti nel volto di Giuda e dei soldati. Daniele Benati pone in rapporto questo dipinto, per le fattezze del Cristo, con il Cristo con un fanciullo di collezione privata modenese, reso noto da Emilio Negro in La scuola di Guido Reni, a cura di Massimo Pirondini e Negro, Artioli, Modena, 1992, fig. 253. Il nostro dipinto dovrebbe collocarsi intorno al 1635, quando già il Gessi si era staccato dal maestro.