Nel secondo dopoguerra Bruno Innocenti si dedicò oltre che alla scultura in bronzo, marmo e terracotta, a quella in legno in corrispondenza di una mutazione del suo stile, volgendolo dai moduli novecenteschi a quelli di una figurazione più legata all'ideale femminile moderno. Realizzò così una serie di ritratti femminili ai quali dette il titolo di Fanciulle in fiore, forse di suggestione proustiana. Bibliografia di riferimento: Marco Fagioli, Il Ritorno dell'Angelo (Le Retour de l'Ange), Sculture di Bruno Innocenti, in Bruno Innocenti Sculpteur Florentin du XXème siecle, a cura di Mario Rizzardo e Gabriella Artoni, Parigi, Selective Art, 17 novembre - 31 dicembre 2005, pp. 106-07.