ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA

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Annibale Gatti
(Forlì, 1827 - Firenze, 1909)

Apoteosi di Michelangelo, 1860 ca.

Olio su tela
cm. 65,5x51

Firma in basso a destra: A. Gatti.

Annibale Gatti (Forlì 1827 - Firenze 1909), allievo di Giuseppe Bezzuoli, ricordato da Telemaco Signorini come maestro di Diego Martelli al tempo della "rumorosa Bohème del Caffè Michelangelo", è stato uno dei maggiori pittori del secondo Ottocento fiorentino, e quello più rappresentativo del periodo di Firenze capitale. La sua fortuna, attestata dalle committenze della borghesia e aristocrazia fiorentina del tempo, è confermata dalle decorazioni murali realizzate a Firenze nei palazzi Gerini (1855-57), Antinori di Brindisi (1857-60), a Pisa a Palazzo Toscanelli (1860 ca.), e a palazzo Giuntini poi Bistolfi, Firenze (1861), fino a giungere nell'apice della sua attività agli affreschi degli appartamenti reali di Villa Meridiana di Palazzo Pitti, 1861, destinata a residenza del re Vittorio Emanuele II. Sempre nel 1861 Gatti esegue il complesso di affreschi di Villa Favard con le Storie della vita del Tasso e della Gerusalemme  liberata e il Trionfo del Tasso, che costituiscono uno degli esempi più interessanti del Romanticismo pittorico a Firenze. A Pisa nel 1867 nel Teatro Verdi  realizza un affresco nel Salone dei concerti e un sipario con Goldoni che recita un sonetto agli Arcadi Alfei. Nel 1868-70, a Firenze, Palazzo Morrochi, dipinge dodici riquadri con scene tratte  da opere liriche famose, nonché quattro riquadri con allegorie della Musica, della Danza, della Pittura e della Poesia.
Nel 1872 il grande affresco del soffitto con Il trionfo dell'amore, in Palazzo Wilson Gattai in Piazza d'Azeglio. Infine nel 1873 affresca la Cappella della Villa Favard a Rovezzano. A Castelfiorentino il pittore aveva eseguito la grande pala ad olio su tela della Gloria di Santa Verdiana nel 1861. L'Apoteosi di Michelangelo è un affresco di forma ovale realizzato nel 1860 ca. per la sala al piano terreno del Palazzo Toscanelli a Pisa. Il nostro dipinto è un bozzetto molto finito per l'affresco, e raffigura Michelangelo che viene incoronato  con le figure femminili allegoriche delle Arti. Questa tela è un esempio rappresentativo della pittura romantico-purista del tempo.
Bibliografia

Caterina Zappia, Annibale Gatti pittore di Firenze capitale, De Luca, Roma, 1985, p. 111, n. 16a.
€ 3.500 / 4.500
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ven 28 Ottobre 2016