Quinto Martini

(Seano (Po), 1908 - Firenze, 1990)

Scultura in bronzo

cm. 58 h.

Questa scultura in bronzo appartiene al periodo in cui Quinto Martini, appena uscito dalla prima fase della sua storia di scultore, fino al 1930 caratterizzata dal rapporto con Ardengo Soffici e le riviste Il Selvaggio e Frontespizio, e quindi dopo la cosiddetta moda etrusca che aveva attratto gran parte degli scultori italiani, da Arturo Martini a Marino Marini negli anni Trenta, volgeva la sua attenzione verso la scultura di Aristide Maillol.
Martini aveva ben visto le opere di Maillol anche alla Biennale di Venezia del 1934, ove egli aveva esposto la grande terracotta della Seanese e Maillol aveva esposto il gesso con il grande nudo femminile del Monumento a Cézanne e una Venere in bronzo.
In questo nudo, una giovane donna col panno, quasi un pendant della Pomona, Martini elabora dunque una visione più apollinea e meno arcaica della figura femminile.
Si segnala che da questo modello è probabilmente derivato, successivamente, quello del bronzetto più piccolo con la testa vicina ai tipi femminili del secondo dopoguerra.
Bibliografia di riferimento
Quinto Martini 1908-1990, a cura di Marco Fagioli e Lucia Minunno, Firenze, Museo Marino Marini, 25 marzo - 13 giugno 1999, cat. p. 85, n. 29;
Quinto Martini. I bronzetti, a cura di Lucia Minunno, saggio introduttivo di Marco Fagioli, Aión, Firenze, 2010, pp. 94, 95, n. 25.