Dipinti e sculture del XIX e XX secolo - II

525

Anton Luigi Gajoni
(Milano, 1889 - San Miniato (Pi), 1966)

Cleopatra, 1960 ca.

Olio su faesite
cm. 126,5x72

Firma in basso a sinistra: A. L. Gajoni.

Anton Luigi Gajoni, nato a Milano nel 1889, studiò all'Accademia di Brera con Cesare Tallone, ascoltando anche le lezioni di Emilio Gola. Espose per la prima volta alla Permanente di Milano nel 1913, partecipando poi a tre Biennali di Brera. Dal 1928 si trasferisce a Parigi, entrando in contatto con il gruppo dei pittori italiani ivi operanti, de Chirico, Severini, Tozzi, de Pisis, Campigli, Savinio; fin dall'inizio egli partecipa dunque pienamente all'attività del gruppo cosidetto  Les Italiens de Paris, fiorita nel periodo "d'entre deux guerres". Nella capitale francese partecipa alla mostre degli Indépendents e nel 1933 alla grande rassegna dell'Arte Italiana a Parigi, in cui figurano, tra gli altri, Modigliani, de Chirico, de Pisis, Severini, Tozzi. Gajoni vince un premio e una sua opera,  La vigna, viene collocata al Museo del Petit Palais. Nel 1937 partecipa all'Esposizione di Parigi con una pala d'altare nella cappella del Padiglione Pontificio; nel 1935 aveva preso parte al "Salon de l'Art Mural", organizzato da Eugenio D'Ors, e per la sua maestria nella tecnica della pittura a affresco, viene assunto per insegnare all'Accademia parigina "André Lhote".
Per questa sua grande maestria tecnica nell'affresco, viene chiamato da Severini ad assisterlo fattivamente, e non come semplice aiuto, nella decorazione dell'abside di Nôtre Dame du Valentin a Losanna.  Successivamente anche Tozzi chiederà consiglio a Gajoni per i suoi affreschi.
L'attività del pittore nel decoro murale di chiese e cappelle è stata ampia; si ricordano tra le altre, in Lombardia, le chiese di Voldomino, Curiglia, Tronzan, Pertusella, Tribiano, Novate Brianza, Coquio Sant'Andrea, Limido Comasco, Tradate, Belgioioso, Desio, il Palazzo Comunale di Saronno e le Chiese di Santa Maria Ausiatrice e delle Suore Agostiniane di Milano.
Nel 1940, con lo scoppio del conflitto, Gajoni rientra in Italia e si stabilisce definitivamente a San Miniato di Pisa. In Toscana, dal 1940 al 1956, l'attività del pittore come frescante murale è ampia: Quiesa, Montopoli, Crespina, Riglione, Livorno, Perignano, Ponsacco, San Pierino, Cenaja, Bagni di Casciana, San Donato, la Collegiata di Fucecchio.
Accanto a questa attività, che lo conferma come uno dei maggiori pittori murali d'arte sacra in Italia, Gajoni svolge anche una notevole  attività di pittura da cavalletto fino al 1966, anno della morte. Dell'artista hanno scritto, tra i critici più autorevoli: Waldemar George, Fierens, Escholier, Grosl, Ugo Nebbia; tra i pittori Savinio, Carrà, Severini, de Pisis, Tozzi.
Bibliografia di riferimento
Postuma di Antonio Luigi Gajoni 1889-1989, a cura di G. Beringheli, Genova, Galleria Sanbenigno, 23 novembre - 29 dicembre 1989;
Storia dell'arte italiana del '900. Generazione Maestri Storici, a cura di Giorgio di Genova, 3 volumi, Bologna, 1993, id. 1944, id. 1995;
Marco Fagioli, Anton Luigi Gajoni pittore da Parigi a San Miniato, Aión, Firenze, 2001, cat. p. 92, n. 12;
Novecento nascosto, a cura di Beatrice Buscaroli Fabbri e Marco Fagioli, Edisai, Vicenza, 2001, pp. 143-144;
Anton Luigi Gajoni artista tra Italia e Francia. Pittura e bozzetti dal 1904 al 1966, a cura di Marco Fagioli e Roberta Roani, con la collaborazione di M. Donata Spadolini, San Miniato, Palazzo Grifoni, Accademia degli Euteleti e Fondazione Cassa di Risparmio, 2002, p. 129, tav. 61.
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Dipinti e sculture del XIX e XX secolo - II

sat 27 October 2018
Prato