Arredi e Dipinti Antichi - I

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Jean-Baptiste Deshays (attr. a)
(Colleville, Rouen, 1729 - Parigi, 1765)

Riposo nella fuga in Egitto

Olio su tela
cm. 56x45

Exhibitions
Immagini del tempo passato. Una raccolta toscana di dipinti antichi, Capalbio, Palazzo Collacchioni, 28 agosto - 11 settembre 2005, cat. pp. 72, 73, n. 25, illustrato a colori.

A partire dal 1749, Jean-Baptiste Deshays fu allievo di Restout, da cui riprese il gusto per le vaste composizioni religiose caratterizzate da accenti drammatici e da proporzioni grandiose. Nel 1751 vinse il Prix de Rome, studiando i tre anni successivi presso "L'Ecole Royale des elèvese protegés", dove Van Loo gli consigliò di temperare la severità del suo primo maestro, adottando forme più morbide e seducenti. Durante il suo soggiorno a Roma (1754-58) sedotto dal "far grande", copiò Rubens e i Carracci. Ritornato in Francia, nel '58 sposò la figlia di Francois Boucher, nel '59 divenne accademico ed esponendo al Salon, si affermò soprattutto come pittore di soggetti religiosi. Godè dell'apprezzamento di Diderot, che lo considerava il sole sorgente della pittura francese e nei suoi scritti lo definì "le premier peintre de la Nation". In questo Riposo nella fuga in Egitto Deshays mostra alcuni dei suoi tratti distintivi che si possono far risalire all'esempio di Natoire, suo maestro a Roma, nella fluidità della pennellata neobarocca e nel caldo cromatismo delle terre. A tal proposito, lo si può confrontare con un bozzetto ad olio su tavola, illustrato in un catalogo di Sotheby's, molto affine anche per il soggetto poiché raffigura la Fuga in Egitto. Nonostante le dimensioni inferiori e l'esecuzione più sommaria, vi si può rilevare l'estrema somiglianza dei tratti somatici dei personaggi: in particolare, il viso allungato di Maria, col naso corto e stretto, la bocca piccola e le orecchie, precisamente ovali, tipiche in tutte le figure. Nel nostro dipinto tuttavia, pur mantenendo la freschezza della pittura di getto, come dimostrano anche un paio di pentimenti, l'artista s'impegna nella ricerca di soluzioni più studiate e artificiose. Lo si può notare dal contegno composto del San Giuseppe che legge o dalla posa ricercata, da gran dama, della Vergine, nel cui abbigliamento spicca, per originalità, il copricapo orientalista. Infine Deshays ci offre un brano naturalistico nella raffigurazione dell'asino, l'unico provato dalla fatica del viaggio, e delle fronde degli alberi, richiamo evidente al Castiglione, come pure nel motivo dei bagagli, una vera e propria natura morta, con l'omaggio al suocero Boucher, del sacco verdolino col nastro celeste.
€ 4.000 / 5.000
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Arredi e Dipinti Antichi - I

fri 30 October 2015