Una Collezione Fiorentina di Disegni Antichi, alcuni già Collezione Luigi Grassi - I

180

Annibale Carracci
(Bologna, 1560 - 1609)

L'incoronazine di spine, 1606

Inchiostro su carta
mm. 181x132

Marchio Collezione GM.
Filigrana assente.
Variante del disegno Coronazione di spine, Chatsworth Collection, Devonshire, e antecedente alla versione definitiva dell'incisione.

History
Collezione privata, Firenze

Attestato di libera circolazione richiesto.

Bibliografia
Il disegno come genesi della pittura, a cura di Pier Paolo Quieto, prefazione di Denis Mahon, saggi di Anna Forlani Tempesti, Concetto Nicosia e Pier Paolo Quieto, Edifir Edizioni, Firenze, 2004, pp. 222, 223.

"Annibale ideò la composizione per la stampa nel 1606; questo disegno rispetto all’acquarello di Collezione Duca di Devonshire presenta caratteristiche diverse in alcuni particolari: la quadrettatura della pavimentazione, l’espressione arcigna dello scherano, la diversa posizione del sedile, la canna nel disegno di questa Raccolta più pronunciata. E’ certamente questo uno dei passaggi verso la versione definitiva a stampa, che differirà in alcuni particolari compositivi: nel nostro disegno, oltre alle summenzionate diversità, manca ancora il reticolo di trama incrociata sullo sfondo. Come ci riferisce Diane De Grazia, l’ideazione è alla stessa maniera della “Madonna della Scodella”: “...forme bloccate, particolari compositivi ridotti al minimo, figure serrate sul piano chiuso. Inoltre, nella “Coronazione di spine”, il concetto geometrico delle forme è accentuato dalla contrapposizione di varie specie di tratteggio semplificato. Annibale riduce infatti gli elementi umani ad uno scenario di modelli decorativi. Le figure sono vivacemente illuminate dal contrasto luce-ombra. Questa giustapposizione risulta già nel disegno di Chatsworth, dove Annibale usò rilievi di biacca sovrapposti al fondo scuro della carta colorata. L’importanza del dramma s’incontra direttamente nel soldato che atterra il Cristo, rappresentato più vigorosamente e dinamico al pari dell’acquaforte...”. Nel catalogo delle incisioni di Annibale è questo il solo esempio di un soggetto del genere. Come ha rilevato il Posner, “...i temi dell’artista andarono sempre più personalizzandosi in queste ultime, piccole stampe devozionali...” . Questo disegno, che si presenta in controparte rispetto all’incisione, si pone immediatamente dopo l’acquarello di Chatsworth e prima, certamente, della versione definitiva per l’incisione, della quale è la prima stesura. Inoltre nella Pinacoteca Nazionale di Bologna è degli stessi anni un quadro con Cristo deriso, che risale alla seconda metà del decennio 1590 – 1600 […]".
P.P.Q.
Bibliografia di riferimento
Cavalli G., Mostra dei Carracci, Bologna, 1956;
Volpe C., Disegni dei Carracci al Louvre, in Arte antica e moderna, 17, 1962;
Mahon D., Mostra dei Carracci, Catalogo dei disegni, Bologna, 1963; Ottani Cavina A., Gli affreschi dei Carracci in Palazzo Fava, Bologna, 1966;
Volpe C., Il fregio dei Carracci e i dipinti di Palazzo Magnani in Bologna, Bologna, 1972;
Boschloo A.W.A., Paesaggio di Annibale, Lupa di Ludovico, Aia, 1974; Malafarina G., L’opera completa di A. Carracci, Milano, 1976;
Grassi L., I luoghi determinanti nella vicenda critica dei Carracci e i disegni relativi al fregio di Palazzo Magnani, in Studi in onore di Giulio Carlo Argan,1, Roma, 1984;
Ottani Cavina A., Annibale Carracci e la lupa di Palazzo Magnani, in Les Carraches et les dècors profanes, Roma, 1986;
Emiliani E., Le storie di Romolo e Remo di Ludovico Agostino Annibale Carracci, Bologna, 1988;
Stanzani A., Un committente e tre pittori della Bologna del 1590, in Le storie di Romolo e Remo di Ludovico Agostino Annibale Carracci, Bologna, 1988;
Benati D. et al, The drawings of Annibale Carracci catalogo della mostra, National Gallery of Art, Washington, 1999.
€ 10.000 / 15.000
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wed 9 - thu 10 April 2014
Prato