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Giorgio de Chirico
(Volos, 1888 - Roma, 1978)

Trovatore, 1968

Olio su tela
cm. 90x60

Firma e data in basso a destra: G. de Chirico / 1968.

Certificato su foto Fondazione Giorgo e Isa de Chirico, Roma, 6 luglio 1993, con n. 9/1993.

Trovatore,1968, riprende una delle più interessanti varianti sul tema dei manichini; il soggetto deriva dall’immagine dei poeti della tradizione provenzale, i trobadours, cantori medioevali, descritti nel testo La gaia scienza di Nietzsche, che vedevano la creazione poetica e artistica come un’unica scienza.
La composizione, che ricorda l’opera Il Trovatore del 1917, vede protagonista indiscusso della scena il manichino, immobile nella sua scintillante armatura, che si erge su una pedana sorretto da un trespolo e da una intricata composizione di squadre ed elementi geometrici. In secondo piano si trova un’imponente costruzione rinascimentale rossa e in lontananza spicca il bianco di una torre cilindrica; tutta la scena è attraversata da una forte luce che crea lunghe e intense ombre, tra cui si può scorgere la sagoma di una inquietante presenza fuori campo che acuisce l’atmosfera di straniamento e di enigma dell’opera. Sulla tela si ritrovano i principi fondamentali della teoria metafisica ma, come accade in questo periodo, de Chirico affronta l’argomento con grande ironia e lucido disincanto, così le linee legate all’allegoria dell’artista-poeta diventano elementi decorativi sul corpo del manichino, che si fa più robusto e si arricchisce di dettagli, mentre il forte contrasto cromatico e lo spazio contratto evidenziano il distacco dal mondo reale.
€ 450.000 / 600.000
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Arte Moderna - II

sat 30 November 2013
Prato