Arredi e Dipinti Antichi - I

499

Francesco Raibolini detto il Francia (attr. a)
(Bologna 1450 ca. - 1517)

San Sebastiano

Olio su tavola
cm. 166x83,5

Comunicazione scritta su foto di Bernard Berenson, 28/XII/1924.
 
Le fonti ricordano numerose tavole di Francesco Francia raffiguranti San Sebastiano: nella Chiesa dell'Annunziata, Bologna, in San Giuseppe di Saragozza, Bologna, in Santa Maria della Misericordia, Bologna, nella Collezione Bevilaqua (1695) Bologna, nella Collezione Ranuzzi, Bologna.
Questa tavola è stata identificata presumibilmente con quella ricordata presso la Cappella Angelelli nella Chiesa di Santa Maria dei Servi, passata dopo il 1792 nella quadreria privata Angelelli.
Secondo Bernard Berenson, expertise scritta su fotografia nel 1924, l'opera era da considerarsi a late work by Francesco Francia. L'attribuzione a Francesco veniva confermata da F. Kleinberger (1927), mentre A. L. Nicholson (1927) la spostava a Giacomo Francia. Nel catalogo della fototeca di Federico Zeri l'opera è stata classificata come Bottega di Francesco, Giacomo e Giulio Francia.
Nel catalogo ragionato di Francesco Francia e la sua scuola, a cura di Emilio Negro, Nicoletta Roio e Carlo Giovannini, il dipinto è riportato al n. 337.P. con attribuzione a Francesco e con la storia delle diverse attribuzioni (p. 314, cat. 337.P.) La tavola, in stato di conservazione molto buono, conferma i caratteri stilistici dell'attività tarda del maestro e dei suoi due collaboratori, Giulio e Giacomo, lontano dai caratteri raffaelleschi dei primi anni del Cinquecento e già di maniera.
Bibliografia

Emilio Negro, Nicoletta Roio, Francesco Francia e la sua scuola, appendice documentaria di Carlo Giovannini, Modena, Artioli, 1998, p. 314, n. 337.P.

Le fonti ricordano numerose tavole di Francesco Francia raffiguranti San Sebastiano: nella Chiesa dell'Annunziata, Bologna, in San Giuseppe di Saragozza, Bologna, in Santa Maria della Misericordia, Bologna, nella Collezione Bevilaqua (1695) Bologna, nella Collezione Ranuzzi, Bologna.
Questa tavola è stata identificata presumibilmente con quella ricordata presso la Cappella Angelelli nella Chiesa di Santa Maria dei Servi, passata dopo il 1792 nella quadreria privata Angelelli.
Secondo Bernard Berenson, expertise scritta su fotografia nel 1924, l'opera era da considerarsi a late work by Francesco Francia. L'attribuzione a Francesco veniva confermata da F. Kleinberger (1927), mentre A. L. Nicholson (1927) la spostava a Giacomo Francia. Nel catalogo della fototeca di Federico Zeri l'opera è stata classificata come Bottega di Francesco, Giacomo e Giulio Francia.
Nel catalogo ragionato di Francesco Francia e la sua scuola, a cura di Emilio Negro, Nicoletta Roio e Carlo Giovannini, il dipinto è riportato al n. 337.P. con attribuzione a Francesco e con la storia delle diverse attribuzioni (p. 314, cat. 337.P.) La tavola, in stato di conservazione molto buono, conferma i caratteri stilistici dell'attività tarda del maestro e dei suoi due collaboratori, Giulio e Giacomo, lontano dai caratteri raffaelleschi dei primi anni del Cinquecento e già di maniera.
Bibliografia

Emilio Negro, Nicoletta Roio, Francesco Francia e la sua scuola, appendice documentaria di Carlo Giovannini, Modena, Artioli, 1998, p. 314, n. 337.P.
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Arredi e Dipinti Antichi - I

fri 20 April 2012
Prato