Perizia su foto di Adolfo Venturi, asseveramento notarile in data 23 maggio 1926.
Secondo Adolfo Venturi il dipinto, descritto come Scena di sacrificio, sarebbe attribuibile a Giuseppe Maria Crespi, il maggiore pittore "luminista" bolognese tra la fine del Seicento e la prima metà del Settecento. Venturi indica appunto i tocchi di luce nelle figure e "il fulgore dei rasi". Nonostante la perizia del Venturi il dipinto non sembra essere recensito da M. Pajes Merriman nel suo catalogo ragionato (1980). Ipotizzando una eventuale attribuzione a Crespi l'opera potrebbe essere inserita solo nella prima fase dell'attività dell'artista ma deve essere segnalato che mostra non secondarie affinità stilistiche con dipinti di Giovanni Andrea Donducci detto Mastelletta (1575-1655), dei cui dipinti come Una cavalcata al guado, Galleria Spada, Roma, e Passeggiata, collezione privata, Roma, la nostra tela mostra di avere ricordo. Bibliografia di riferimento: La pittura emiliana del '600, a cura di Adriano Cera, Longanesi, Milano, 1982.